OMAGGIO A
REMO TURCHI AMICO DI TUTTI COLORO CHE COME LUI
FURONO LONTANI DA FANANO IN TERRA STRANIERA PER POTER VIVERE…..
Quello che
ricordo di Remo, é il suo aspetto gioviale, sempre sorridente, sempre pronto
Ad aiutare
il suo prossimo. Ero bambina, quando dopo cinque anni d’esilio in Belgio, dove
La mia
famiglia era emigrata, ritornammo finalmente, per tre settimane, nel paese che
a
Malincuore,
avevamo lasciato.Il mio babbo, come tutti gli uomini giovani che avevano tanti
capelli,andava
a farseli mettere a posto nella barberia di Remo. Mi ci sono trovata, in un
caldo pomeriggio d’estate, a sedere aspettando che barba e capelli di Bisogno , si mettessero
a posto
sotto le mani esperte diRemo.Mi sembrava un ragazzino che giocava, con le
forbici,
le teneva
in mano come una spada mentre ti parlava, poi, zacchete l’oratore faceva spazio
al
bravo
barbiere che era, la folta chioma di mio padre si addomesticava ,diventava una
bella
pettinatura,
mio padre rideva, ed alla sua risata faceva eco quella di Remo, aveva il
contatto
facile,
come sanno averlo solo le persone genuine vere altruiste, questa é una delle
tante qualità di Remo, ma, essendo bambina come tante altre cose le scoprii più
tardi.
Anche lui
come la nostra famiglia emigró…Lui in Svizzera , al suo ritorno a Fanano, non
Si
dimenticó che espatriare é come togliersi un pezzo di polmone, si respira
meglio nella propria patria, anche se ingrata con certi suoi figli, e cosi si
dette da fare , assieme a Fananesi
Che avevano
il suo stesso ideale, il rispetto per la propria terra….Nacque cosí negli anni
70, il gruppo, Amici della Montagna…E già(come direbbe Vasco) coloro che non
rispettavano l’ambiente i falsi montanari, che venivano solo per buttare
detriti nei nostri bei fiumi, già esistevano, allora Remo ed i suoi amici, la
domenica invece di riposarsi, andavano a ridare
Vita ai
fiumi e ruscelli che fanno da cornice stupenda , ai nostri paesaggi ,che
persone incoscienti senza civiltà e dignità avevano violentato.Grazie a te Remo
ed a tutti i tuoi amici.
Un’altra bellissima
idea di Remo ecologista VERO dalla nascita, fu quella di ripulire e segnare,
tutti i sentieri delle nostre belle montagne, per far si che, i turisti quelli
che amano
Veramente
la montagna come l’ha amata Remo, potessero apprezzare ancora meglio, la
bellezza del panorama…Il CAI non aveva ancora iniziato, quello che adesso,
negli Appennini
É diventato
un loro impegno, a quel tempo ci pensó lui, uno dei tanti emigranti, a spianare
il
Terreno con
il suo gruppo Amici della Montagna. Anche per questo Remo grazie…
Potrei enumerare ancora tantissime ….si tantissime altre
cose , ideate e messe in pratica da Remo per il suo paese Fanano , tra l’altro
il ripristino del bellissimo orologio del seicento
Che si trova in piazza Corsini, purtroppo, con il passare
del tempo,si stava degradando, ed allora Remo aiutato da suo cognato Ezio, e da
Renato Muzzarelli gli ridette carica
aggiustandolo , rifacendo il quadrante .Grazie a voi tre, Renato ed Ezio per
fortuna, sono ancora di questo paese e auguro loro , tante belle cose…
Tra tutte le cose che Remo Turchi ha fatto con piacere per
il suo paese, quella che per me
Fananese esiliata, mi é rimasta dentro il cuore, fu il
ritorno della festa triennale degli Emigranti che, era stata messa nel ripostiglio,
ed avevano anche buttato la chiave (si
fa per dire) …Per fortuna , Remo ritrovó la chiave che apre tante porte, e che
si chiama VOLONTA
Di fare…Gli costó tanta fatica, ma alla fine , riuscí a
mettere assieme, un nuovo Comitato nel
Quale tutti si diedero da fare, perché la Festa riuscisse
bene. In quel periodo, il sindaco di Fanano, era Giancarlo Muzzarelli, figlio
di Renato , che acconsentí a fare
un monumento a
Felice Pedroni,. simbolo dell’emigrazione Fananese proprio
davanti, al Santuario della Madonna del Ponte, la stessa che noi emigranti,
abbiamo sempre pregato affinché ci protegga,
Ed in questo piccolo, ma bel Santuario davanti a lei la
Madonna degli Emigranti, cé la lampada di minatore del mio babbo, donata per
grazia ricevuta…Fatto sta, che….
L’inaugurazione, fu un grande successo, al quale
parteciparono anche i paesi limitrofi, venne
Anche la stampa, che riprese il monumento »didascalico »
realizzato in pietra, per simboleggiare, il nostro sasso(terra di origine) le
traversine del treno per l’emigrazione, ed una piccola ancora, (simbolo del
viaggio in mare) che Remo andó a prendere dalla Capitaneria del porto di
Rimini. Sulla traversina appose poi, una piccola teca col disegno
Del mondo (ho sempre detto e con ragione che noi Italiani
siamo come il prezzemolo ci trovano dappertutto…dove cé da lavorare) e cinque
piccole urne, con le terre dei cinque continenti. Il bravo pittore, scultore,
Italo Bortolotti, ( che adesso dipinge con Michelangelo)
Scolpí, il cercatore d’oro chino sul torrente con la padella
in mano, nell’atto di cercare il prezioso metallo, sul retro, un verso tratto
dalla Divina Commedia di Dante a sottolineare, la fatica, e le difficoltà,
dell’emigrante. Questa bellissima e commovente festa ritornó a rinascere nel 1990 grazie a Remo Turchi, ed a tutti
coloro che da vicino, o da lontano, contribuirono alla sua riuscita. Per tutti coloro che in terra
straniera hanno mangiato il duro pane dell’esilio, sapere, che al paese natio
ogni tre anni, si festeggia il ritorno dei figli partiti, é una grande consolazione
che sprona, vecchi, e giovani, ad essere presenti, e…mi auguro che siano sempre
più numerosi coloro che verranno, e che vorranno rinnovare l’impegno di
proseguire questa « missione » che non mi pare poi cosí impossibile
come ha potuto dimostrarcelo Remo Turchi, al quale vanno i ringraziamenti di
tutti coloro, che come la mia famiglia, hanno dovuto lasciare il paese, e, che
quando potevano, ritornavano, con la gioia di sapere, che il paese, non li
aveva dimenticati .Cito il grande LUCIO DALLA che é dovuto andare a fare un
concerto con Pavarotti e Caruso, il quale diceva che dire GRAZIE semplicemente
a chi si ama, é doveroso e naturale, Lucio diceva sempre ...Grazie …era un
grande ed anche Remo lo era….